I collegamenti viari e di interscambio non risolti dal superamento dei binari va affrontato indipendentemente dalle istanze o mire di sfruttamento edilizio dei singoli enti deputati al servizio pubblico e no alla commercializzazione di volumetria espansiva o invasiva per altri fini, ma perché le diverse utenze siano servite con standard di qualità e quantità di flussi.
Solo una complessiva simulazione del traffico può se non assolvere alle verifiche di funzionamento effettivo e comparato fra diverse ipotesi.
Paugem propone di fruire del medesimo tracciato ferroviario, a partire da ino svincolo adeguato all’accessibilità fluida senza interruzioni con la circonvallazione e superando la barriera ferroviaria senza interferire con altri elementi naturalistici o edificati. Giungendo ad una rotatoria di diretta connessione col centro e che da quel punto può mantenere la quantità di servizi per bus provinciali e urbani interconnessi direttamente con il mezzo privato. Prima di prevedere ulteriore rifacimento di pensiline bus, edifici di informazione, maquillage stazioni appena sistemati occorre valutare l’inserimento di parcheggi di arrivo, sotto gli attuali sedimi di fronte alla stazione e di parcheggio e stazionamento bus, alfine di valutare in seguito se la città debba ampliarsi per altre funzioni di commercio, ospitalità, residenza nella cosiddetta Bergamo 3 che rappresenterebbe non uno sviluppo ma un detrimento e sottrazione di flussi e attività all’esistente e in particolare alla attrattiva al centro storico.
Sussiste benché non trattato o abbandonato dalle proposte recenti di porta sud e del rifacimento meramente pavimentale del cosiddetto centro Piacentiniano ( progetto dell’Ing. Murnigotti copiato da Piacentini, altra scorretta definizione e trattamento del tema della centralità e rapporto fra la dualità Bergamo alta e bassa) che prevede un collegamento interrato fra la stazione e città alta, come ad esempio sviluppato dalla proposta www.infrabg.it.
Non può che essere l’insieme del sistema che deve funzionare e non il pretesto di qualche sistemazione per edificare volumetria complementare che inibirebbe ulteriormente le potenzialità di sviluppo per il miglio assetto della città, per un presunto futuro di vendite immobiliari su consumo di suolo concorrenti al recupero e rigenerazione già esuberante le richieste da anni.
Prima di pensare a una fantomatica o pretestuosa Bergamo 3 come Porta Sud è bene considerare la costituzione della città duale quale è la bergamo moderna ed a cui anche ogni integrazione o nel caso di Paugem di recupero identitario storico e ambientale conferisce all’insieme, non snaturandolo ma implementandolo di valore sostanziale.